Lo sciopero previsto per venerdì 17 novembre è diventato un caso. Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, inchiodato da alcuni dati.
Lo sciopero generale annunciato da Cgil e Uil per venerdì 17 novembre è diventato un vero e proprio caso. Dopo le forti diatribe tra Governo e il segretario generale del sindacato Maurizio Landini e la precettazione voluta dal Ministro Salvini, ecco la decisione finale per una riduzione a sole 4 ore (dalle 9 alle 13) dello sciopero. Eppure, a tenere banco, è proprio il giorno scelto, il venerdì, e anche l’elevato numero di giornate di protesta dell’ultimo anno, che non sarebbero una novità, almeno stando ai dati ufficiali del Ministero dei Trasporti.
Landini, il dato sugli scioperi
“Lo sciopero è un atto grave e solenne, da usare con grande parsimonia per difenderne il valore civile e morale”. Parole di Giuseppe Di Vittorio, fondatore e segretario generale della Cgil e che, forse, non sono state prese troppo in considerazione dal suo successore, Maurizio Landini.
Almeno questa è la sensazione dando uno sguardo ai dati sugli scioperi di settore pubblicati dal Ministero dei Trasporti.
Infatti, nell’arco del suo mandato da segretario generale del sindacato, Landini, specie sotto il governo Meloni, e quindi nell’ultimo anno, ha fatto ricorso allo strumento di protesta in modo, forse, esagerato
Dai dati emerge come, dopo il 22 ottobre 2022, considerando gli scioperi di rilievo “nazionale” sino a settembre 2023, la Cgil nelle sue articolazioni varie ne abbia proclamati 53, quasi tutti effettuati. L’anno precedente, il numero era decisamente inferiore, 34. Questo non pare essere un caso.
Come non pare essere una coincidenza la scelta del giorno, il venerdì, ormai diventato una abitudine (8 volte su 10). In questo modo il diritto allo sciopero sta perdendo piano piano il suo significato. Metterlo quasi sempre a ridosso di ponti o festività, non sembra essere certo il modo migliore per difenderne il valore civile e morale.
Le parole di Cgil e Uil
A proposito dello sciopero di venerdì 17, Cgil e Uil, tramite i leader Landini e Bombardieri, hanno fatto sapere nel corso dell’ultima conferenza stampa andata in scena nella giornata di ieri: “C’è una ragione in più per confermare le mobilitazioni e gli scioperi […]. La precettazione? Ne prendiamo atto e lo sciopero nel settore dei trasporti sarà dalle 9 alle 13. In questo modo tuteliamo i lavoratori”.
“Non abbiamo intenzione di fermarci visto che ci sono diversi temi in discussione”, come la “riforma fiscale, riforma delle pensioni, sanità, salari e rinnovo dei contratti. La nostra non è una mobilitazione semplicemente di protesta, ma sostiene un processo di trasformazione del Paese. E’ il momento di scendere in piazza”, le parole dei sindacati riprese dall’Ansa.